Vi potrebbe essere capitato,
durante le vostre stampe o semplicemente dopo aver lasciato la vostra bobina sul
mobile, di trovare il filamento spezzato in uno o più punti… Ebbene, ciò che
provoca questo problema è niente meno che l’umidità!
Come possiamo risolvere questo problema o
prevenire che esso si presenti? Leggi il nostro articolo per scoprire come
recuperiamo le nostre bobine colpite dall’umidità o preveniamo che il filamento
si spezzi!
Quando acquistiamo le bobine per le nostre
stampanti 3d, avrete notato certamente che arrivano tutte in confezione
sottovuoto, con all’interno un sacchettino di sali anti umidità.
Quando non utilizziamo i nostri filamenti (pla, tpu, abs, ecc…), dobbiamo quindi accertarci di ricreare quell’ambiente asciutto che possa impedire l’attacco da parte dell’umidità, anche quella normalmente presente nell’aria e non per forza proveniente da fonti come la cucina o gli umidificatori per l’ambiente. Una soluzione a questo problema, la prima da noi testata, può essere questa:
La prima soluzione che vi proponiamo è utilizzare un grande box in plastica, completo di coperchio, per riporvi all’interno tutte le bobine avviate, insieme ai sacchettini di gel di silice che assorbono l’umidità. La cosa principale da ricordare, con questo metodo, è quella di conservare il sacchettino che trovate in dotazione quando aprite una nuova bobina di filamento per stampa 3d.
Quando le bobine iniziano ad essere tante e il box non ha una capienza sufficiente, una soluzione alternativa e che sto tuttora utilizzando è quella di utilizzare sacchetti richiudibili con cerniera a pressione, come questi molto economici che propone l’IKEA, modello ISTAD con le due versioni da 4.5 litri e 6 litri: IKEA ISTAD sacchetto richiudibile turchese.
Questa soluzione vi permetterà di insacchettare singolarmente ciascuna delle vostre bobine, poiché molti marche di bobine entrano perfettamente nella misura più piccola delle due proposte, mentre tutte entrano comodamente nel sacchetto più grande. Quando avviate una bobina, usate uno di questi sacchetti come nuova protezione e ricordate di trasferirvi all’interno il sacchettino di gel di silice che arriva in dotazione con la vostra bobina, poi richiudetelo per bene e la vostra bobina sarà salva dall’umidità.
Per mantenere in ordine le vostre bobine, incartate singolarmente con questi sacchetti, potete usare gli scaffali che IKEA propone, soprattutto i modelli VESKEN, presenti nelle opzioni con due o quattro ripiani. Questi scaffaletti sono in plastica, leggeri ed economici, si montano facilmente e permettono di esporre in piedi le bobine, una a fianco dell’altra, quattro per ripiano. In questo modo, avrete il massimo ordine: potrete prendere in qualsiasi momento la bobina che vi serve, senza spostarne altre, trovandola velocemente grazie alla trasparenza dei sacchetti. Link di esempio: IKEA VESKEN scaffale.
Cosa fare dopo esserci accorti che il filamento ha preso umidità?
Abbiamo visto come conservare correttamente e al meglio le nostre bobine. Ma cosa possiamo fare se dimentichiamo fuori dal suo sacchetto una bobina? Potrebbe esservi capitato di non aver rimosso il filamento dopo una stampa e aver lasciato la stampante spenta per diversi giorni. Se non avete trovato il filamento spezzato, siete stati fortunati! Sappiamo infatti che l’umidità è il peggior nemico per le nostre bobine e abbiamo imparato che è importante conservarle al meglio. Infatti, se il filamento prende umidità, potrebbe spezzarsi durante la stampa, anche all’interno del tubicino in teflon che porta all’estrusore, creando non pochi problemi. Inoltre, le nostre produzioni potrebbero soffrire di difetti di sottoestrusione, poiché il filamento non viene sciolto bene e in maniera uniforme quando arriva all’ugello. Cosa possiamo fare quindi se la nostra bobina ha preso umidità?
La soluzione è procedere con l’asciugare la nostra bobina dall’umidità, ad esempio ponendola in forno per almeno 30 minuti ad una temperatura 50 °C. Noi di GEA Lab però non vi consigliamo questo metodo, visto che il forno viene utilizzato per cuocere poi le nostre pietanze. Meglio non scaldarvi la plastica, soprattutto se stampiamo anche con l’ABS.
Un’ottima soluzione che ho adottato anche io, economica e semplice, è utilizzare un essiccatore per alimenti, da dedicare esclusivamente alla salute delle vostre bobine. Il modello di essiccatore che ho scelto io è facilmente reperibile su Amazon: si tratta del modello Babele della Melchioni, rispetto ad altri ha consumi minori e le sue misure si sposano perfettamente al diametro di tutte le bobine di 1 kg al massimo. Con un piccolo upgrade, creato direttamente da voi grazie alla vostra stampante 3d, otterrete un perfetto essiccatore per bobine.
Vi lascio il link se volete dare uno sguardo: Essiccatore Babele Melchioni.
Per approfondire la questione Essicazione, vi lascio anche un link ad un video su YouTube fatto da HELP 3D, una certezza in fatto di stampa 3d, dove viene spiegato bene dove reperire gli upgrade e come stamparli:
E a voi è mai capitato di trovare il filamento spezzato? Avete provato altri modi per conservare le vostre bobine? Facci sapere con un commento se questo articolo ti è stato utile e se hai delle esperienze da raccontarci. A tutti coloro che hanno domande, risponderemo con piacere!